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Artigianato e creatività sono gli elementi cardine dell’allestimento di Foscarini al 3 Days of Design Copenhagen, il più prestigioso festival di design del Nord Europa. Un’esposizione che rappresenta un viaggio tra le botteghe dei maestri artigiani che, insieme a Foscarini, trasformano la tradizione in sperimentazione: l’essenza del design italiano.

Situato nella rinomata Frederiksgade 1, nel quartiere di Marmorkirken, l’allestimento di Foscarini, curato da Ferruccio Laviani, celebra 40 anni di maestria artigiana e sperimentazione nel design. In mostra le più recenti novità di prodotto, firmate dai designer Andrea Anastasio, Rodolfo Dordoni, Ludovica Serafini + Roberto Palomba e dalla danese Felicia Arvid, al suo debutto nel mondo dell’illuminazione.

Questa fiera diffusa, che ha profonde radici nella città in cui ha luogo, ma che abbraccia uno spirito e un pubblico internazionale, diventa una vetrina per presentare l’approccio distintivo di Foscarini al design. È un approccio libero da vincoli, nel quale abbiamo costantemente sfidato i limiti dei materiali e delle tecnologie, contribuendo alla storia del design attraverso la creazione di lampade decorative diventate icone dell’illuminazione.

I visitatori avranno l’opportunità di ammirare da vicino la nuova collezione in vetro soffiato Hoba, ideata da Ludovica Serafini + Roberto Palomba, con la sua sorprendente forma irregolare; la sospensione Fregio di Andrea Anastasio, caratterizzata dai preziosi bassorilievi in ceramica, realizzati con la storica bottega artigiana Gatti di Faenza. E ancora, Pli, la sinuosa lampada a sospensione disponibile in carta o in legno creata dalla giovane designer danese Felicia Arvid.

Accanto alle nuove proposte, l’allestimento include anche alcune delle lampade più amate della collezione Foscarini, come la lampada Aplomb di Lucidi e Pevere, realizzata in cemento, e alcuni pezzi in vetro soffiato l’intramontabile bellezza dei pezzi in vetro soffiato progettati dal maestrodisegnati dal maestro Rodolfo Dordoni, tra cui le lampade da tavolo Buds e Nile, oltre alle nuove Chapeaux e Fleur.

Vi aspettiamo a Frederiksgade 1 dal 12 al 14 giugno.

Design, arte e sperimentazioni artigiane: Foscarini presenta HABITUS, nuovo progetto di ricerca che prende forma in una mostra e racconta il privilegio di una assoluta libertà creativa.

Registrati qui per visitare la mostra

In occasione della Milano Design Week 2024, Foscarini presenta presso Foscarini Spazio Monforte un nuovo e audace progetto di sperimentazione tra arte, design e illuminazione. Nel solco di quanto presentato con Battiti nel 2022, HABITUS è un intervento di pura ricerca che si muove nello spazio delle possibilità tra idea e prodotto, in cui Foscarini si confronta liberamente con la creatività, regalandosi ancora una volta la possibilità di esplorare diverse direzioni nel mondo della luce, senza preoccuparsi dei limiti naturalmente imposti da una produzione di serie.

La ricerca di HABITUS, in collaborazione con l’artista e designer Andrea Anastasio abbraccia i territori dell’alta sartoria e del ricamo di Arun Jothi e Natalie Frost, creativi di Amal che realizzano – in India e a Roma – le raffinate e spesso audaci decorazioni degli abiti per la haute couture. Perline, paillettes, strisce di PET tagliato al laser sono i materiali con cui Foscarini si è confrontata per osservare le reazioni della luce quando la curiosità di Anastasio la associa alle loro texture cangianti e imprevedibili.

“Per un’azienda, concedersi il tempo per riflettere, intessere connessioni e tentare incursioni creative in altri mondi è un grande privilegio. Ma anche una scelta per noi naturale: spingerci oltre la nostra zona di comfort è parte di chi siamo.”

CARLO URBINATI
/ PRESIDENTE E FONDATORE FOSCARINI

I pezzi che compongono la mostra HABITUS, visitabile presso Foscarini Spazio Monforte dal 16 al 30 Aprile 2024, non sono lampade e sono realizzati da un artista unendo il know-how di un’azienda e il saper fare di un atelier.

E-BOOK

HABITUS —
Foscarini Artbook series #2
Research & Developement

Scarica l’esclusivo e-book “Foscarini Artbook series — Habitus” per approfondire questa libera esplorazione che unisce il know-how di un’azienda e il saper fare di un atelier, per immaginare nuovi linguaggi espressivi, significati e modi di fruire la luce. Approfondimenti critici di Carlo Urbinati, Andrea Anastasio e Kassia St. Clair. Fotografie di Massimo Gardone e Karan Kumar Sachdev.

Chiaroscura è protagonista dell’installazione luminosa site-specific Luce Scalare sullo Scalone d’Onore della Triennale di Milano che accompagna all’ingresso della mostra Alberto Meda: Tensione e Leggerezza che affronta alcune delle caratteristiche compositive e metodologiche del maestro italiano.

Scopri Chiaroscura

In occasione della mostra che la Triennale di Milano dedica al grande maestro italiano, visitabile dal 6 ottobre fino al 24 Marzo 2024, Foscarini ha realizzato su progetto dello stesso Meda un’installazione site-specific per lo Scalone d’onore della Triennale, che vede protagonista 34 lampade CHIAROSCURA – 17 per ogni lato della scalinata – realizzate su misura, dalla più grande di oltre cinque metri di altezza (552 cm) alla più piccola con altezza 57 centimetri. Una scenografia luminosa, con diverse dimmerazioni della luce a creare una coreografia.

“Quando Marco Sammicheli mi ha proposto, quale curatore, di pensare a un’installazione “on site” per lo Scalone d’Onore della Triennale di Milano, in occasione della mia mostra personale, ho fatto un rapido sopralluogo e ho scoperto che le pareti laterali dello scalone non sono continue ma realizzate con colonne di marmo a sezione triangolare distanziate tra loro di 10 cm. Gli spazi tra una colonna e l’altra hanno altezze diverse, partono all’inizio dello scalone da una quota di circa 5 metri e arrivano all’ultimo gradino prima del mezzanino a circa 50 cm. Mi piaceva un intervento rispettoso dell’architettura, che si inserisse in modo discreto al fine di valorizzarla e così ho pensato che la luce potesse essere la soluzione. Nascondere degli elementi luminosi nelle fughe tra una colonna e l’altra poteva essere l’idea. Così ho pensato a Chiaroscura, il luminator a sezione triangolare, come le colonne, che ho progettato con mio figlio Francesco per Foscarini e alla sua caratteristica costruttiva, realizzato con estrusi di alluminio e di metacrilato, in grado quindi di avere lunghezze diverse, anche fino a 6 metri. È la tecnologia dell’estrusione e la sua intrinseca libertà dimensionale che mi hanno suggerito l’idea di realizzare un insieme luminoso “scalare” che fa luce dalle sue 3 facce sia sullo scalone ma anche sulle due scale che scendono al teatro. Mi sembrava interessante dare all’insieme anche un’altra dimensione, una dimensione luminosa dinamica e così con Foscarini abbiamo predisposto una soluzione elettronica per ottenere questo effetto”.

ALBERTO MEDA
/ ingegnere, designer e progettista

Espressione della capacità di Foscarini di rispondere ad esigenze specifiche di progettisti e interior designer, CHIAROSCURA racconta il carattere innovativo del marchio. Una luce che nasce nella contemporaneità e che deve la sua personalità distintiva al particolare effetto luminoso e all’originale sintonia tra forma e funzione.

Disegnata da Alberto con il figlio Francesco, CHIAROSCURA è la reinterpretazione contemporanea del classico luminator. Di carattere pur nella sua presenza così essenziale, capace di emanare luce a 360°, CHIAROSCURA nasce da una sfida progettuale: esplorare la possibilità di arricchire la funzionalità del classico luminator che per definizione emette solo luce indiretta verso l’alto. Il corpo elegante e leggero, illuminato totalmente, non più solo illuminante, è stato l’obiettivo che ha guidato la definizione della forma, la scelta dei materiali e delle tecnologie produttive.

Insieme a Foscarini, i Meda ne hanno infatti ampliato la funzionalità creando una struttura triangolare in estrusi di alluminio dotata di LED: una “gabbia” all’interno della quale è collocato un estruso in plastica opalina che diffonde la luce. A differenza dei luminator classici, CHIAROSCURA emette quindi luce d’ambiente ai lati e una luce indiretta a soffitto.
Il corpo sottile e visivamente leggero di CHIAROSCURA e la sua luce calda e accogliente, la rendono duttile, trasversale, in grado di portare la propria personalità discreta ad arricchire ambienti differenti, dal mondo residenziale al contract, dall’ufficio alla casa.

Chiaroscura è una lampada che – su richiesta e per particolari esigenze progettuali – può essere realizzata anche ad altezze diverse rispetto alla versione standard disponibile a catalogo.

In occasione della Milano Design Week 2023, Foscarini presenta VITE 2, secondo capitolo del progetto nato nel 2018 insieme all’artista e fotografo Gianluca Vassallo che, mettendo in scena Vite di persone raccontate attraverso le case che abitano, ha segnato un cambio di rotta nel racconto delle collezioni Foscarini.

Scopri VITE

VITE rappresenta una nuova prospettiva, un cambio di focus, un’evoluzione del modo in cui il marchio si pone rispetto ai propri prodotti. La volontà di parlare di luce partendo non dalle lampade – chi le disegna, sviluppa o produce – ma dalle persone che vivono negli spazi che le lampade illuminano. Con VITE – dal 2022 anche un volume pubblicato e distribuito in libreria da Corraini – infatti il prodotto non è più al centro, perché al centro ci sono le persone.

VITE non è un esercizio stilistico ma un progetto voluto da Foscarini per invitare a cogliere il vero potere del design: l’emozione e l’atmosfera che una lampada sa regalare a una casa vera, abitata da persone reali, desiderose di prendersi cura delle cose per stare bene con sé stesse e con il proprio spazio abitativo. La bellezza e l’emozione che Vassallo sa intercettare e riprodurre è la stessa che Foscarini aspira a creare con le sue lampade: nate per fare luce, ma soprattutto per essere compagne nelle Vite di chi le sceglie.

All’interno del sito le emozionanti immagini di vite sono organizzate in varie modalità, per assecondare le diverse esigenze di ispirazione. Puoi esplorare i diversi ambienti di casa, le funzioni d’uso, navigare le immagini per prodotto o lasciarti trasportare nelle vite dei protagonisti in un racconto per immagini, video e parole.

“Alla fine del 2018, mentre stavamo riflettendo sull’aggiornamento della nostra documentazione commerciale, ci siamo trovati di fronte ad un bivio. Per noi operatori del mondo della luce, che proponiamo prodotti diversi da accesi e da spenti e capaci di inserirsi in contesti molto diversificati, è difficile trovare risposte univoche per rappresentare tale trasversalità. Meglio mostrare il progetto di design in sé o costruirgli attorno un’ambientazione di contesto? Difficile propendere per l’una o l’altra strada, entrambe con aspetti positivi e connaturati limiti. Fino a che non abbiamo iniziato ad immaginare qualcosa di diverso. Un racconto in cui le nostre lampade entrassero a far parte di case vere, integrandosi in ambienti vissuti. Mostrando la loro capacità di portare carattere, ma anche di adattarsi. Di non richiedere la scena, ma di contribuire a crearla, entrando a far parte di Vite vere”

CARLO URBINATI,
/  FONDATORE E PRESIDENTE FOSCARINI

Racconto per immagini, video e parole, VITE è un viaggio attraverso città del Nord, Sud, Est e Ovest. Un itinerario all’interno di ambienti veri, a incontrare persone reali. Al centro dell’obbiettivo e della narrazione sono proprio le persone, mentre lo sguardo viene lasciato libero di aggirarsi in ambienti personali, veri e pertanto anche imperfetti, molto lontani dalla comunicazione tipica del mondo del design in cui Foscarini opera, che spesso teme l’imperfezione, quella che caratterizza la vita. Con il progetto VITE non vediamo più set fotografici, ma case vissute, quotidiane, che ci raccontano da vicino le storie delle persone che le abitano.

Tre continenti, tredici città, venticinque case dopo, il secondo capitolo – VITE 2, appunto – si aggiunge al primo. Lo integra, ampliando le latitudini esplorate a caccia di una Luce diversa e con essa di culture di abitare e Vite diverse

Con VITE Foscarini racconta il design nella sua dimensione più umana. Quel design che esprime le sue qualità nelle abitazioni di persone che vivono le case come specchi: per vedersi e non mostrarsi, per trovarsi e non esporsi.

Un progetto per scoprire la luce di Foscarini nelle case degli altri. Un racconto per immaginare quella luce nelle nostre.

Scopri VITE

Ci sono molti modi di celebrare una collaborazione che dura da 30 anni. Noi abbiamo scelto di soffiare sul fuoco della creatività, con lo sguardo dell’artista-fotografo Gianluca Vassallo sulle lampade-scultura di Ferruccio Laviani.

Con Notturno Laviani, Gianluca Vassallo ha interpretato le lampade-scultura che Ferruccio Laviani ha disegnato per Foscarini dal 1992 a oggi. Il risultato è un progetto che racconta un’idea di luce italiana nata nella mente dell’artista ascoltando una canzone e sviluppata nella sua doppia veste intimista e pubblica.

È una narrazione che procede per episodi. Quattordici scatti in cui le lampade abitano spazi alieni: non location ma ambienti significali in cui la distanza tra oggetto e contesto moltiplica il senso e stimola a cercare interpretazioni personali intorno a quell’immaginario di luce che appartiene a tutti noi ma che ognuno vede, ogni giorno, con i propri occhi.

Foscarini Design stories
— 30 years of Orbital

Il progetto Notturno Laviani è parte di un e-book dedicato alla collaborazione proficua tra Foscarini e Ferruccio Laviani. Nata da un’affinità elettiva, si è sviluppata in tre decenni come un percorso di crescita comune.

C’è un nuovo grattacielo in città ed è fatto di luce! In occasione del NYCxDESIGN festival 2022 Foscarini omaggia New York e il suo inconfondibile skyline con il progetto fotografico “The city of light.”

Foscarini sceglie ancora una volta l’arte della fotografia per raccontarsi e raccontare i suoi prodotti e, in occasione della Design Week 2022 di New York, presenta “The City of Light”, inedito progetto fotografico di Gianluca Vassallo e Francesco Mannironi in cui protagonista è Uptown, scultorea lampada da terra di Ferruccio Laviani che è un omaggio, a partire dal nome, al più iconografico degli skyline, quello di Manhattan.

Lampada-scultura, grattacielo di luce dalla presenza assertiva e d’impatto, Uptown è una composizione di tre corpi in lastre di vetro temperato e colorato in serigrafia nei toni primari del giallo, del rosso e del blu che, sovrapposti, danno vita a nuove intense sfumature di colore.
Espressione dell’attitudine sperimentale di Foscarini, Uptown è interpretata in una versione totalmente fuori scala, inserita all’interno di alcuni tra gli angoli più riconoscibili della città: Greenpoint, Wall Street, Broadway, Midtown….

Negli scatti fotografici emerge l’identità peculiare di Uptown che va individuata nella trasparenza, fil rouge che ha guidato ogni scelta nello sviluppo del progetto, come il taglio molato a 45° che rende impercettibile il punto d’incontro delle lastre di vetro. Ciò che non si vede, e che pare non esserci, è stato nascosto intenzionalmente: resta un’impressione di semplicità, che rende immediato e di facile lettura un oggetto di grande complessità.
Suggestiva già da spenta, Uptown diventa protagonista assoluta dello spazio quando è accesa. La fonte luminosa a LED con dimmer è nascosta nella base: quando la lampada si illumina, le lastre si caricano di colore e la luce viene proiettata verso l’alto. Uptown è una lampada ad alto tasso di personalità, che con carisma si allontana dal consueto e definisce l’ambiente circostante con la sua presenza dal carattere deciso.

Nello showroom Spazio Soho Foscarini racconta una visione incentrata sull’uomo: la mostra fotografica VITE porta all’interno di case vissute, quotidiane, e fa scoprire le storie delle persone che le abitano, accompagnati dalle lampade che illuminano la scena.

Scopri di più sul progetto VITE

VITE rappresenta un cambiamento di visione, una diversa prospettiva, un’evoluzione nel modo in cui Foscarini rappresenta e racconta le proprie collezioni.
Il progetto VITE nasce dalla volontà di mettere al centro le persone, rendendole il fulcro centrale della narrativa sul design. Il progetto parla di luce partendo non dalla lampada – chi la disegna, la sviluppa o la produce – ma da chi la vive all’interno del proprio spazio più intimo: la casa.

Con una mostra presso il flagship store di New York, Foscarini racconta questa visione incentrata sull’uomo: Spazio Soho diventa un ambiente per esplorare le immagini fotografiche del progetto, accompagnati dalle lampade che illuminano la scena. Tra i prodotti in mostra: Lumiere di Rodolfo Dordoni, Gregg di Ludovica+Roberto Palomba, MITE Anniversario e Twiggy di Marc Sadler, Plena di Eugenio Gargioni e Guillaume Albouy, Sun – Light of Love di Tord Boontje, Caboche di Patricia Urquiola ed Eliana Gerotto, Aplomb di Lucidi Pevere e Spokes di Garcia Cumini.

I visitatori sono accompagnati in un un viaggio all’interno di case reali – tra Copenhagen, New York, Napoli, Shanghai e Venezia – fotografate dall’artista Gianluca Vassallo e narrate dallo scrittore Flavio Soriga. Al centro dell’obbiettivo e della narrazione le persone, mentre lo sguardo viene lasciato libero di aggirarsi in ambienti intimi, veri e pertanto anche imperfetti. Non più le abitazioni controllatissime, ma artefatte e “irraggiungibili” di tanti set fotografici, ma case vissute, quotidiane, che ci raccontano da vicino le storie delle persone che le abitano.
La mostra VITE mette in evidenza il cambiamento di prospettiva di Foscarini nel mostrare le proprie luci in una dimensione più intima e privata, all’interno di spazi in cui le lampade sono inserite in modo molto naturale come parte dell’esperienza di persone reali nelle proprie case.

“Ogni volta che si è aperta la porta a una delle vite che ho fotografato negli ultimi mesi, ho inseguito una domenica di quarant’anni fa, che esiste dentro di me. Ho cercato la meraviglia di quella luce particolare che ho sperimentato all’età di sei anni, in una casa completamente nuova, con l’odore della vernice fresca ad accoglierci e il suono che arrivava dal piano di sopra. Che era semplicemente la luce che ho immaginato attraversare la vita di chiunque fosse che viveva lassù.”

GIANLUCA VASSALLO
/ AUTORE

Il progetto VITE sarà in mostra fino a maggio 2022 presso lo showroom Foscarini Spazio Soho di New York e visitabile 24 ore su 24 da qualsiasi luogo del mondo grazie ad un Tour Virtuale.
Visita lo showroom virtuale

In occasione dell’edizione 2017 dei Brera Design Days, Foscarini presenta un’installazione di MAESTRIE, l’ampio progetto che mette in luce il sapere artigiano alla base della realizzazione di alcune delle icone Foscarini.

A Foscarini Spazio Brera una grande installazione firmata da Peter Bottazzi, scenografo e progettista poliedrico, già collaboratore di registi come Peter Greenaway, Moni Ovadia e Robert Wilson e curatore degli allestimenti per le mostre di Steve Mc Curry, punta a ricreare in modo coinvolgente ed emozionale il sapere e il lavoro artigianale alla base di alcuni dei modelli iconici dell’azienda.

“Ho provato a dipanare e stratificare materiali, immagini, movimento, luci, proiezioni, prodotti e rumori, coreografando in maniera poco ortodossa migliaia di stimoli”

PETER BOTTAZZI
/ SCENOGRAFO E PROGETTISTA

Una grande struttura lunga 12 metri, invade lo spazio di Foscarini Spazio Brera per condividere suggestioni e frammenti di verità attraverso immagini dei volti e delle mani degli artigiani che danno forma, con il loro lavoro, a idee e progetti. Le fotografie sono state scattate da Gianluca Vassallo all’interno delle piccole aziende artigianali dove nascono lampade come la Mite e la Twiggy di Marc Sadler, l’Aplomb di Lucidi e Pevere, la Rituals e la Tartan di Ludovica e Roberto Palomba, la Lumiere di Rodolfo Dordoni.

Il visitatore viene accolto da un maxi-schermo su cui scorrono suggestive immagini di produzione, ammassi di stimoli e preziosi ritagli di sapere, in un racconto che è al tempo stesso messa in scena e processo rituale per celebrare la saggezza e la sapienza delle mani. Il fotografo Gianluca Vassallo si è fatto portavoce e veicolo, addentrandosi all’interno di fucine e androni ricolmi di vita e calore, tra mani e materiali, barattoli e fatiche, per restituirci quanto terreno e pesante sia sempre il percorso che porta a tradurre e concretizzare un’idea.

“MAESTRIE mette in luce il sapere artigiano da cui nascono tanti oggetti straordinari del design italiano e alcune delle nostre lampade più amate, che costituisce una parte essenziale del DNA di Foscarini. Per tanti anni ci siamo focalizzati sul prodotto finale, sull’impatto estetico ed emotivo che poteva suscitare trascurando però il ‘come’ si otteneva questo risultato. Volevo trovare il modo di trasferire l’emozione che provo ogni volta, quando vado a visitare gli artigiani che realizzano le nostre lampade. Rimango sempre affascinato dalle cose straordinarie che si possono fare e dal fatto che spesso ci si dimentica di quanto siano attraenti, di quanto siano importanti”

CARLO URBINATI
/ PRESIDENTE FOSCARINI

Maestrie è il racconto di una dimensione finora nascosta: il sapere artigiano che sta alla base della realizzazione di alcuni dei modelli più amati di Foscarini.

Scopri il progetto Maestrie

Un progetto fotografico di Gianluca Vassallo per Foscarini porta alcune lampade nelle strade di Stoccolma, Milano, New York.

Nasce in occasione della partecipazione alla Stockholm Furniture Fair del 2017 il progetto fotografico itinerante “Postcards of Light” per il quale Foscarini ha chiesto all’artista Gianluca Vassallo di portare il design nelle strade per raccontare in modo diverso la propria presenza nelle capitali del design attraverso alcuni dei modelli più amati.
Le lampade si trasformano così in protagoniste e testimoni dei frammenti di vita che ogni passante porta con sé.

 

“Una cartolina per testimoniare la gioia d’esserci stati, sul mondo, d’esserci stati nel cuore, con l’intimo desiderio che qualcuno, a qualunque latitudine, qualcuno che con me sta condividendo ora e adesso la fortuna d’essere al mondo, possa sentire la grazia con cui provo ad attraversarlo, accompagnato in ciascuno di questi viaggi dalla luce del mondo e da quella che Foscarini prova ad aggiungere, dalla luce che fanno gli uomini e da quella che Foscarini gli dona. Con la speranza che anche uno solo, tra quanti passano leggeri sul presente, senta il desiderio di scrivere sul dorso di queste immagini: grazie per avermi dato luce.”

GIANLUCA VASSALLO
/ ARTISTA

Un progetto d’arte firmato da Gianluca Vassallo che documenta fotograficamente la sottile relazione che si può instaurare tra due estranei quando vengono invitati a guardarsi negli occhi sotto l’arco di Twiggy.

Più di 120 scatti per più di 120 incontri fra persone, fino ad allora sconosciute, sotto l’arco della lampada Twice as Twiggy. La lampada iconica, firmata Marc Sadler e proposta in versione gigante, diventa protagonista degli spazi pubblici di una New York City in bianco e nero dal fascino decisamente senza tempo. definendo un’area leggibile che al contempo è confine di una possibilità.

L’artista Gianluca Vassallo ha costituito e immortalato delle piccole comunità temporanee creando arte attraverso un espermento sociale. Ha invitato dei passanti, sconosciuti, a guardarsi gli occhi per un minuto, sotto l’abbraccio di luce della Twice as Twiggy tra Soho, Central Park, Coney Island e Chelesa, cercando di rendere visibile il filo sottile che unisce due persone, seppure estranee l’un l’altra fino a quel momento e dunque, metaforicamente, a mettere in luce la prossimità di ciascuno, all’umanità tutta.

Un’inedita mostra fotografica di UMassimo Gardone. Scatti capaci di offrire nuove prospettive sulla collezione, con gigantografie che portano in primo piano i volumi del prodotto e accolgono i visitatori della Biennale come grandi architetture.

Visioni che evocano un mondo senza tempo, quasi fantascientifico. La ruota panoramica di Londra o il museo Guggenheim. Cisterne d’acqua, enormi tralicci elettrici o i grattacieli di Shanghai. Monumental proietta uno sguardo inedito sulle lampade della collezione Foscarini, trasformandole in una visione di universi alternativi. Grandi strutture architettoniche sotto un cielo senza tempo.
Dall’immaginario di Massimo Gardone, una collezione di scatti fotografici che interpreta in maniera originale alcuni prodotti di Foscarini, presentata in anteprima presso l’Arsenale in occasione della 14^ Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.

 

“Ho giocato col fatto che queste lampade si stanno trasformando in architetture, ispirandomi ad Irving Penn o alle atmosfere del film Metropolis di Fritz Lang, ai bianchi e neri. I cieli grigi – che fanno riferimento al mondo dei grigi di Sugimoto – diventano quasi una pelle di queste strutture: le lampade non sono ritagliate e messe nel cielo, ma sono affondate, moltiplicate, fanno parte dell’universo, di questi mondi immaginari e sospesi.”

MASSIMO GARDONE
/ FOTOGRAFO

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