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Ci sono molti modi di celebrare una collaborazione che dura da 30 anni. Noi abbiamo scelto di soffiare sul fuoco della creatività, con lo sguardo dell’artista-fotografo Gianluca Vassallo sulle lampade-scultura di Ferruccio Laviani.

Con Notturno Laviani, Gianluca Vassallo ha interpretato le lampade-scultura che Ferruccio Laviani ha disegnato per Foscarini dal 1992 a oggi. Il risultato è un progetto che racconta un’idea di luce italiana nata nella mente dell’artista ascoltando una canzone e sviluppata nella sua doppia veste intimista e pubblica.

È una narrazione che procede per episodi. Quattordici scatti in cui le lampade abitano spazi alieni: non location ma ambienti significali in cui la distanza tra oggetto e contesto moltiplica il senso e stimola a cercare interpretazioni personali intorno a quell’immaginario di luce che appartiene a tutti noi ma che ognuno vede, ogni giorno, con i propri occhi.

Foscarini Design stories
— 30 years of Orbital

Il progetto Notturno Laviani è parte di un e-book dedicato alla collaborazione proficua tra Foscarini e Ferruccio Laviani. Nata da un’affinità elettiva, si è sviluppata in tre decenni come un percorso di crescita comune.

C’è un nuovo grattacielo in città ed è fatto di luce! In occasione del NYCxDESIGN festival 2022 Foscarini omaggia New York e il suo inconfondibile skyline con il progetto fotografico “The city of light.”

Foscarini sceglie ancora una volta l’arte della fotografia per raccontarsi e raccontare i suoi prodotti e, in occasione della Design Week 2022 di New York, presenta “The City of Light”, inedito progetto fotografico di Gianluca Vassallo e Francesco Mannironi in cui protagonista è Uptown, scultorea lampada da terra di Ferruccio Laviani che è un omaggio, a partire dal nome, al più iconografico degli skyline, quello di Manhattan.

Lampada-scultura, grattacielo di luce dalla presenza assertiva e d’impatto, Uptown è una composizione di tre corpi in lastre di vetro temperato e colorato in serigrafia nei toni primari del giallo, del rosso e del blu che, sovrapposti, danno vita a nuove intense sfumature di colore.
Espressione dell’attitudine sperimentale di Foscarini, Uptown è interpretata in una versione totalmente fuori scala, inserita all’interno di alcuni tra gli angoli più riconoscibili della città: Greenpoint, Wall Street, Broadway, Midtown….

Negli scatti fotografici emerge l’identità peculiare di Uptown che va individuata nella trasparenza, fil rouge che ha guidato ogni scelta nello sviluppo del progetto, come il taglio molato a 45° che rende impercettibile il punto d’incontro delle lastre di vetro. Ciò che non si vede, e che pare non esserci, è stato nascosto intenzionalmente: resta un’impressione di semplicità, che rende immediato e di facile lettura un oggetto di grande complessità.
Suggestiva già da spenta, Uptown diventa protagonista assoluta dello spazio quando è accesa. La fonte luminosa a LED con dimmer è nascosta nella base: quando la lampada si illumina, le lastre si caricano di colore e la luce viene proiettata verso l’alto. Uptown è una lampada ad alto tasso di personalità, che con carisma si allontana dal consueto e definisce l’ambiente circostante con la sua presenza dal carattere deciso.

Dopo la selezione da parte dell’ADI Design Index 2021 per concorrere al Premio Compasso d’Oro, la primavera 2022 segna un nuovo significativo capitolo per VITE, il progetto multimediale di Foscarini che a partire dal mese di maggio sarà distribuito da Corraini nei migliori bookshop e librerie di tutto il mondo.

Corraini e Foscarini ancora una volta insieme con VITE, racconto per immagini, video e parole, che esplora il diverso senso di casa, il rapporto con la luce, la relazione tra la vita in casa e lo spazio esterno. L’editore – che con il marchio di illuminazione decorativa condivide l’attitudine alla sperimentazione e alla continua ricerca e con cui già collabora per il book-zine Inventario – distribuirà ora anche il libro VITE di Foscarini nei migliori bookshop e librerie del proprio network.

VITE è un affascinante progetto editoriale con cui Foscarini parla di luce partendo non dalle proprie lampade – chi le disegna, sviluppa o produce – ma dalle persone che vivono negli spazi che le lampade illuminano.

Presentato nel 2020 e selezionato da ADI Design Index 2021, VITE è un viaggio che ci porta tra città del Nord, Sud, Est e Ovest, all’interno di ambienti veri, a incontrare persone reali – accompagnati dall’artista, fotografo e videomaker Gianluca Vassallo e dallo scrittore Flavio Soriga. Al centro dell’obiettivo e della narrazione sono le persone, mentre lo sguardo viene lasciato libero di aggirarsi in ambienti personali, veri e pertanto anche imperfetti, molto lontani dalla comunicazione tipica del mondo del design in cui Foscarini opera, che spesso teme l’imperfezione, quella che caratterizza la vita. Con il progetto VITE non vediamo più̀ set fotografici, ma case vissute, quotidiane, che ci raccontano da vicino le storie delle persone che le abitano.

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Nello showroom Spazio Soho Foscarini racconta una visione incentrata sull’uomo: la mostra fotografica VITE porta all’interno di case vissute, quotidiane, e fa scoprire le storie delle persone che le abitano, accompagnati dalle lampade che illuminano la scena.

Scopri di più sul progetto VITE

VITE rappresenta un cambiamento di visione, una diversa prospettiva, un’evoluzione nel modo in cui Foscarini rappresenta e racconta le proprie collezioni.
Il progetto VITE nasce dalla volontà di mettere al centro le persone, rendendole il fulcro centrale della narrativa sul design. Il progetto parla di luce partendo non dalla lampada – chi la disegna, la sviluppa o la produce – ma da chi la vive all’interno del proprio spazio più intimo: la casa.

Con una mostra presso il flagship store di New York, Foscarini racconta questa visione incentrata sull’uomo: Spazio Soho diventa un ambiente per esplorare le immagini fotografiche del progetto, accompagnati dalle lampade che illuminano la scena. Tra i prodotti in mostra: Lumiere di Rodolfo Dordoni, Gregg di Ludovica+Roberto Palomba, MITE Anniversario e Twiggy di Marc Sadler, Plena di Eugenio Gargioni e Guillaume Albouy, Sun – Light of Love di Tord Boontje, Caboche di Patricia Urquiola ed Eliana Gerotto, Aplomb di Lucidi Pevere e Spokes di Garcia Cumini.

I visitatori sono accompagnati in un un viaggio all’interno di case reali – tra Copenhagen, New York, Napoli, Shanghai e Venezia – fotografate dall’artista Gianluca Vassallo e narrate dallo scrittore Flavio Soriga. Al centro dell’obbiettivo e della narrazione le persone, mentre lo sguardo viene lasciato libero di aggirarsi in ambienti intimi, veri e pertanto anche imperfetti. Non più le abitazioni controllatissime, ma artefatte e “irraggiungibili” di tanti set fotografici, ma case vissute, quotidiane, che ci raccontano da vicino le storie delle persone che le abitano.
La mostra VITE mette in evidenza il cambiamento di prospettiva di Foscarini nel mostrare le proprie luci in una dimensione più intima e privata, all’interno di spazi in cui le lampade sono inserite in modo molto naturale come parte dell’esperienza di persone reali nelle proprie case.

“Ogni volta che si è aperta la porta a una delle vite che ho fotografato negli ultimi mesi, ho inseguito una domenica di quarant’anni fa, che esiste dentro di me. Ho cercato la meraviglia di quella luce particolare che ho sperimentato all’età di sei anni, in una casa completamente nuova, con l’odore della vernice fresca ad accoglierci e il suono che arrivava dal piano di sopra. Che era semplicemente la luce che ho immaginato attraversare la vita di chiunque fosse che viveva lassù.”

GIANLUCA VASSALLO
/ AUTORE

Il progetto VITE sarà in mostra fino a maggio 2022 presso lo showroom Foscarini Spazio Soho di New York e visitabile 24 ore su 24 da qualsiasi luogo del mondo grazie ad un Tour Virtuale.
Visita lo showroom virtuale

Tra diapositive e foto d’epoca, questo progetto fotografico di Massimo Gardone per Foscarini ci trasporta in un viaggio nel tempo, grazie a una lampada e alla sua luce.

“È sempre solo un’intuizione”: il progetto fotografico sviluppato da Massimo Gardone per Foscarini nasce da un’intuizione e prende forma dal suo sguardo poetico: è così che Birdie Easy, Troag e Bump si inseriscono in location e ambientazioni leggendarie.
Frammenti in bianco e nero, strappati al tempo, con tutta la loro poesia e il loro fascino, trovano nuova vita grazie a una sovrapposizione – virtuale e virtuosa – di immagini, di diapositive che creano un ritaglio di colore grazie a un tocco luminoso: quello delle lampade Foscarini che, nell’interpretazione del fotografo e con il suo sguardo poetico, trasporta ad oggi location del passato, mostrando in modo inedito l’anima ‘contract’ di questi modelli della collezione.

“Quando Foscarini mi chiese di interpretare le location per le nuove Birdie, nacque l’idea di inserire le lampade in setting d’epoca, magari ispirati a vecchi film. La miccia era innescata. Ma è stato quando immaginai di vedere lo sguardo di Joan Holloway, dalla serie Mad Man, nella ragazza seduta sulla poltrona al decimo piano del Rossiya Hotel di Mosca, ritratta in uno scatto del 1966, che capii che l’atmosfera di quei preziosi bianchi e neri era quella giusta: il nostro racconto parte da qui, attingendo alle foto di un importante archivio di immagini.”

MASSIMO GARDONE
/ FOTOGRAFO

Nel lavoro di Massimo Gardone sfilano così, in successione, le immagini dell’archivio storico Bridgeman Images, che ci portano nella New York di inizio secolo, passando – mentre trascorrono gli anni – nella lounge dell’hotel Knickerbocker, nella veranda del Park Avenue Hotel o nella lounge del White Hotel, arrivando poi a Londra, nella reading room dell’YMCA, e, nel 1937, in una camera del Copley Plaza Hotel di Boston, fino a concedersi, alla metà degli anni ’80, una sosta nella Suite dell’Oriental Hotel di Bangkok.
Sul bianco e nero d’epoca sembra essere appoggiata una diapositiva 6×6, con uno scatto delle lampade Foscarini immaginate in quello stesso luogo.

“Magicamente, in quel piccolo quadrato, la luce illumina la scena, i colori si fanno spazio tra i grigi, l’alchimia tra analogico e digitale è compiuta. Ogni immagine è un film, ogni immagine ci fa volare altrove.”

MASSIMO GARDONE
/ FOTOGRAFO

Un progetto fotografico di Gianluca Vassallo per Foscarini porta alcune lampade nelle strade di Stoccolma, Milano, New York.

Nasce in occasione della partecipazione alla Stockholm Furniture Fair del 2017 il progetto fotografico itinerante “Postcards of Light” per il quale Foscarini ha chiesto all’artista Gianluca Vassallo di portare il design nelle strade per raccontare in modo diverso la propria presenza nelle capitali del design attraverso alcuni dei modelli più amati.
Le lampade si trasformano così in protagoniste e testimoni dei frammenti di vita che ogni passante porta con sé.

 

“Una cartolina per testimoniare la gioia d’esserci stati, sul mondo, d’esserci stati nel cuore, con l’intimo desiderio che qualcuno, a qualunque latitudine, qualcuno che con me sta condividendo ora e adesso la fortuna d’essere al mondo, possa sentire la grazia con cui provo ad attraversarlo, accompagnato in ciascuno di questi viaggi dalla luce del mondo e da quella che Foscarini prova ad aggiungere, dalla luce che fanno gli uomini e da quella che Foscarini gli dona. Con la speranza che anche uno solo, tra quanti passano leggeri sul presente, senta il desiderio di scrivere sul dorso di queste immagini: grazie per avermi dato luce.”

GIANLUCA VASSALLO
/ ARTISTA

Un progetto d’arte firmato da Gianluca Vassallo che documenta fotograficamente la sottile relazione che si può instaurare tra due estranei quando vengono invitati a guardarsi negli occhi sotto l’arco di Twiggy.

Più di 120 scatti per più di 120 incontri fra persone, fino ad allora sconosciute, sotto l’arco della lampada Twice as Twiggy. La lampada iconica, firmata Marc Sadler e proposta in versione gigante, diventa protagonista degli spazi pubblici di una New York City in bianco e nero dal fascino decisamente senza tempo. definendo un’area leggibile che al contempo è confine di una possibilità.

L’artista Gianluca Vassallo ha costituito e immortalato delle piccole comunità temporanee creando arte attraverso un espermento sociale. Ha invitato dei passanti, sconosciuti, a guardarsi gli occhi per un minuto, sotto l’abbraccio di luce della Twice as Twiggy tra Soho, Central Park, Coney Island e Chelesa, cercando di rendere visibile il filo sottile che unisce due persone, seppure estranee l’un l’altra fino a quel momento e dunque, metaforicamente, a mettere in luce la prossimità di ciascuno, all’umanità tutta.

Un’inedita mostra fotografica di UMassimo Gardone. Scatti capaci di offrire nuove prospettive sulla collezione, con gigantografie che portano in primo piano i volumi del prodotto e accolgono i visitatori della Biennale come grandi architetture.

Visioni che evocano un mondo senza tempo, quasi fantascientifico. La ruota panoramica di Londra o il museo Guggenheim. Cisterne d’acqua, enormi tralicci elettrici o i grattacieli di Shanghai. Monumental proietta uno sguardo inedito sulle lampade della collezione Foscarini, trasformandole in una visione di universi alternativi. Grandi strutture architettoniche sotto un cielo senza tempo.
Dall’immaginario di Massimo Gardone, una collezione di scatti fotografici che interpreta in maniera originale alcuni prodotti di Foscarini, presentata in anteprima presso l’Arsenale in occasione della 14^ Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.

 

“Ho giocato col fatto che queste lampade si stanno trasformando in architetture, ispirandomi ad Irving Penn o alle atmosfere del film Metropolis di Fritz Lang, ai bianchi e neri. I cieli grigi – che fanno riferimento al mondo dei grigi di Sugimoto – diventano quasi una pelle di queste strutture: le lampade non sono ritagliate e messe nel cielo, ma sono affondate, moltiplicate, fanno parte dell’universo, di questi mondi immaginari e sospesi.”

MASSIMO GARDONE
/ FOTOGRAFO

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